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C’è
ancora una Costituzione I poteri in Repubblica
discendono dal popolo sovrano Lamentare
che l’Anm abbia scelto come suo presidente un inquisitore non ha senso
alcuno. Pier Camillo Davigo ha perfettamente ragione a denunciare che la
politica sia corrotta. Anzi, siamo convinti che lo sia persino più di quanto
egli immagina e che le procure nemmeno riescano a star dietro a tutti i casi
che vengono loro sottoposte, per cui c’è sempre il rischio che qualche
farabutto la faccia franca. L’Associazione nazionale magistrati faccia dunque
il suo dovere con tutta la lena che le occorre e se le intercettazioni sono
l’unico strumento utile e come ci si spiega dottamente, è per scrupolo verso
la difesa che mai vengano stralciate, benissimo. Se mai tutto si risolvesse
in nulla, si riaccreditino coloro che sono stati colpiti ingiustamente.
Perché se è vero che vi sono un’infinità di politici corrotti ce n’è anche
qualcuno per bene che dopo essere stato calunniato e linciato per anni si è
scoperto innocente. Il caso di Calogero Mannino valga d’esempio. Una sola
preghiera, anche i magistrati nel loro incedere verso la giustizia, mostrino
senso morale, consapevoli che quando sbagliano tanto clamorosamente, il danno
arrecato non è mai rimediabile, perché prima di accorgersi del loro clamoroso
errore, una carriera e una vita è stata stroncata. Ma è inutile polemizzare
su questo, se per la tutela della Repubblica occorre essere spietati, lo si
sia e sicuramente un presidente dell’Anm come Davigo, sarà all’altezza del
compito. Vi è solo un aspetto sul quale il presidente dell’Anm non convince,
e cioè quando dice che “chi vuole che tutti i poteri vadano d’amore e
d’accordo dovrebbe proporre il ritorno alla monarchia assoluta, dove il
sovrano deteneva tutti i poteri senz’alcun conflitto: il re era sempre
d’accordo con se stesso”. Per la verità nemmeno la Repubblica ama litigare
con se stessa, tanto è vero che la monarchia assoluta venne processata in
Francia da un Parlamento, non da un tribunale terzo. Caduto un sovrano, non
scompare la sovranità. Al contrario si sostituisce un sovrano individuale in
quanto lo si ritiene usurpare l’autentica sovranità che spetta al popolo.
Anche la Repubblica italiana, pone il potere interamente nella rappresentanze
del popolo, tanto che la Costituzione ancora vigente offre l’ordinamento
della Repubblica, nel Parlamento, nel governo, nella presidenza della
Repubblica, Rispetto a questi la Magistratura è solo un ordinamento
giurisdizionale, e quindi un ordinamento nell’ordinamento, e se badate bene,
il suo titolo è l’unico rispetto ai tre precedenti "soggetto alla
legge", infatti i magistrati non rappresentano il popolo, ma si limitano
ad amministrarne la giustizia. Per cui se l’Anm ritiene qualche legge
incongrua, lo faccia sapere riservatamente a chi me ha competenza, il suo
compito è di osservarla non di criticarla. Temiamo che ci sia stata molta
confusione negli ultimi anni a proposito e bene ha fatto il presidente dl
Consiglio a rivendicare in Senato le reciproche competenze, Davigo un tempo
voleva rivoltare l’Italia come un calzino, e pure era solo un giudice, non un
capo rivoluzionario e almeno questo gli va ricordato. Roma, 21
aprile 2016 |
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